QUANDO IL CUORE VORREBBE PARLARE, MA LA VOCE SI CHIUDE
Impara ad esprimerti senza paura
Serena Bottero
3/31/20252 min read


Ci sono momenti in cui vorresti dire delle cose: un'emozione, una verità, una parte di te che ha bisogno di esprimersi, ma poi… ti blocchi, la gola si stringe, il cuore accelera, la mente cerca scuse per rimandare e quella verità resta lì, non detta, compressa.
La paura di condividere non è una debolezza, è un antico meccanismo di protezione.
Per molte donne, condividere significa esporsi, mostrarsi vulnerabili, rischiare il giudizio o la non accoglienza, così impariamo a trattenerci, a indossare maschere, a tenere dentro tutto ciò che non ci sembra “accettabile”.
Ti sei mai chiesta che impatto ha questo silenzio su di te e sulla tua vita?
Ogni parola non detta, ogni emozione repressa, ogni verità trattenuta si traduce in tensioni fisiche: la gola si irrigidisce, il respiro diventa superficiale, il diaframma si blocca, il cuore si chiude.
Tutto il corpo entra in uno stato di allerta sottile ma costante.
E non si tratta solo di un blocco momentaneo, a lungo andare, la non condivisione lascia segni profondi nella nostra vita quotidiana:
Fatichiamo a dire cosa vogliamo davvero, anche nelle relazioni più intime.
Tendiamo a svalutare le nostre idee, lasciando che siano gli altri a decidere per noi.
Evitiamo i conflitti, anche quando sarebbe giusto porre un limite.
Facciamo fatica a esprimere i nostri desideri, i nostri bisogni, restando spesso in ruoli che non ci appartengono.
Ci sentiamo invisibili, come se ciò che sentiamo non avesse spazio o valore.
Tutto questo nasce dal trattenere, dal non permettere alla nostra voce di fluire, per questo è così importante riconoscere che la condivisione non è un’esposizione, ma una liberazione.
Non è dire tutto a tutti, ma scegliere con cura quando e con chi lasciar uscire ciò che vive dentro di noi.
Come iniziare a sciogliere questo blocco?
Ascolta il corpo ogni volta che senti un “no” a condividere: la chiusura non è un nemico, ma un segnale.
Appoggia una mano sulla gola o sul cuore e respira profondamente.
Cosa succede quando resti in ascolto senza giudizio?
Scrivi ogni giorno qualcosa che non hai detto: anche se è solo una frase. Lascia che la mano dia voce a ciò che la bocca ha trattenuto.
È il primo passo per trasformare il silenzio in consapevolezza.
Massaggia delicatamente la gola e il diaframma: sciogliere fisicamente queste zone può liberare tensioni antiche.
Fallo con presenza e dolcezza, come se stessi dicendo al tuo corpo: “È sicuro aprirsi”.
Pratica il “sì consapevole”: ogni volta che riesci a esprimere anche solo una preferenza, anche una piccola, celebra quel gesto.
Ogni “sì” detto con autenticità è un passo verso la liberazione della voce interiore.
Ricorda: non sei sbagliata se hai paura di parlare. Ma la tua voce è parte della tua guarigione. E anche quando pensi che sia troppo tardi per esprimerti, lei è ancora lì.
Pronta ad uscire?
Pronta a liberarti?
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