IL VIAGGIO DEI TAROCCHI

e la realzzazione del Femminile

Serena Bottero

6/24/20252 min read

I Tarocchi non sono solo uno strumento simbolico: sono una vera e propria mappa di evoluzione interiore.

Le 22 carte degli Arcani Maggiori raccontano un viaggio iniziatico che rappresenta le fasi della crescita della coscienza umana.

Un viaggio che inizia con una figura maschile – Il Bagatto – e termina con una figura femminile – Il Mondo

Questa sequenza non è casuale (nulla è casuale nei tarocchi!) è un messaggio potente, che ci parla di trasformazione, di maturazione… e soprattutto di femminile.

Il Bagatto è l’archetipo dell’inizio: azione, volontà, desiderio di affermarsi nel mondo. È l’impulso giovane e lineare del “fare per esistere”.

È necessario, ma incompleto. Perché da solo non può condurre alla pienezza.

Il Mondo, invece, è un archetipo femminile. Una figura che danza nuda, senza più maschere né tensioni, immersa in un tempo sacro e ciclico.

Lei non ha bisogno di dimostrare. Non corre più verso qualcosa.

È nel corpo. È nel ritmo. È nel tutto.

Ed è qui che il messaggio si fa chiaro: il vero completamento, la vera realizzazione dell’essere umano, passa attraverso l’energia femminile.

MA COSA SIGNIFICA QUESTO PER NOI DONNE?

Significa che la nostra natura ciclica non è un ostacolo, è la chiave.

Che l’oscillare tra fasi di luce e ombra, tra apertura e ritiro, tra forza e vulnerabilità… non è qualcosa da correggere, ma da celebrare.

Nel percorso dei Tarocchi, la carta del Mondo rappresenta l’integrazione di tutte le esperienze vissute. È la maturità spirituale, la saggezza del corpo, la capacità di stare nel presente.

E questo archetipo parla profondamente a noi donne, perché rispecchia il nostro cammino di ritorno a casa.

Casa intesa come corpo, ciclicità, intuizione, presenza.

Ci hanno insegnato per secoli a essere lineari, produttive, sempre uguali.

Ma l’anima femminile fiorisce solo quando può fluire, mutare, respirare con i propri tempi.

E ALLORA COSA POSSIAMO IMPARARE DA QUESTA VISIONE DEI TAROCCHI?

Che la nostra evoluzione non avviene “nonostante” il femminile, ma attraverso di esso.

Che più ci connettiamo al nostro ciclo, più diventiamo libere.

Che più onoriamo i nostri ritmi, più ci sentiamo complete.

Che l’energia del Mondo non è qualcosa da raggiungere fuori di noi: è una danza che si attiva quando smettiamo di combattere ciò che siamo.

Se questo testo ha risuonato con te, condividilo con una donna che ha bisogno di ricordare il suo potere ciclico, perché ogni parola che si risveglia è un dono anche per chi cammina accanto

Sere