IL VALORE DELLA RESPONSABILITÀ INSEGNATO DAL CAVALLO
Serena Bottero
10/11/20256 min read


Era il 30 dicembre 2022.
Un giorno grigio, di quelli in cui il cielo pesa e la pioggia cade lenta, quasi a voler lavare via l’anno che stava finendo.
E solo Dio sa quanto io volevo che finisse quell’anno!
Mi trovavo in un maneggio dove andavo spesso a montare.
In un paddock esterno, sola sotto la pioggia, ho notato una cavalla.
Era giovane, il manto bagnato, gli occhi curiosi ma diffidenti.
Mi sono chiesta cosa facesse lì, da sola.
Mi sono avvicinata lentamente e lei, con un gesto che non dimenticherò mai, ha appoggiato il suo muso sulla mia spalla.
È stato un istante di profonda connessione per me, un incontro silenzioso ma pieno di significato.
Qualche ora dopo ho saputo che sarebbe stata mandata via da quel maneggio, e non ho avuto dubbi: l’avrei portata a casa con me.
Così è iniziata la nostra storia.
Roxy era una puledra di 19 mesi , piena di energia e curiosità.
Io avevo già interagito con cavalli, ma sempre con animali adulti, già educati.
Con lei era diverso: non bastava la confidenza, servivano tecnica e competenza.
È lì che ho incontrato Anna Tommasin, la mia istruttrice, e ho iniziato a seguire il programma Parelli, un approccio basato sulla comunicazione, la fiducia e la relazione tra cavallo e persona.
Credevo di dover educare una cavalla. Ma ho scoperto che era lei, in realtà, ad essere venuta per educare me.
LA LEZIONE CHE MI HA CAMBIATO LA VITA
Durante il percorso con Anna, e grazie al programma Parelli, ho imparato una delle lezioni più importanti della mia vita:
tutto ciò che accade tra me e Roxy è una mia responsabilità.
Se il cavallo non risponde alle mie richieste, non è perché “non vuole”, né perché ha un brutto carattere o mi manca di rispetto, ma perché io sto comunicando qualcosa nel modo non corretto.
Anna mi ha aiutata a vedere che, a volte, ero troppo aggressiva, altre troppo passiva, che non avevo chiaro l’obiettivo, che il mio atteggiamento era negativo oppure non ero nella posizione giusta. Qualche volta, semplicemente, stavo chiedendo qualcosa che Roxy non era ancora pronta o non poteva fare.
Anna me lo ha ripetuto tante volte, con quella calma e quella fermezza che la contraddistinguono. E più approfondivo il programma Parelli e il mio rapporto con Roxy, più mi accorgevo che aveva ragione: il cavallo è uno specchio perfetto.
Riflette ciò che siamo, non ciò che diciamo. Risponde all’energia che emaniamo, alla chiarezza del nostro intento, alla coerenza tra ciò che chiediamo e ciò che trasmettiamo.
IL CAVALLO COME MAESTRO DI VITA
Il cavallo è un maestro silenzioso, capace di mostrarci chi siamo davvero. Non parla, ma comunica costantemente. Non usa le parole, ma risponde con il corpo, con il movimento, con l’energia.
Quando ci avviciniamo a un cavallo, non possiamo fingere. Lui percepisce tutto: la nostra calma o la nostra agitazione, la chiarezza o la confusione delle nostre intenzioni. Sente se vogliamo guidare o controllare, se ci avviciniamo con rispetto o con paura. E ci risponde esattamente di conseguenza. Se siamo presenti, fiduciosi e coerenti, ci seguirà. Se siamo disconnessi, tesi o insicuri, si allontanerà, si chiuderà o — come fa Roxy — ti spingerà! Non perché voglia opporsi, ma perché risponde semplicemente a ciò che riceve.
Il cavallo non mente, non giudica, non finge. Rimanda la verità di ciò che siamo, nel momento esatto in cui lo siamo. A differenza dell’essere umano, non si lascia ingannare dalle maschere o dalle parole: percepisce l’intenzione, l’energia, la coerenza. Ecco perché lavorare con un cavallo è una delle esperienze di crescita personale più autentiche che esistano. Ci costringe a essere presenti, coerenti e consapevoli. Ci invita a portare l’attenzione dentro, a riconoscere i nostri stati interiori e a trasformarli.
Ogni volta che interagiamo con un cavallo, tutto ciò che cerchiamo di nascondere — la paura, la rabbia, la mancanza di fiducia — viene riportato in superficie. Non per metterci in difficoltà, ma per offrirci la possibilità di evolvere.
IL MODO IN CUI CI RELAZIONIAMO CON IL CAVALLO È LA METAFORA DI COME CI RELAZIONIAMO CON LA VITA
Se con il cavallo tendiamo a forzare, probabilmente lo facciamo anche nella vita, cercando di controllare persone o situazioni. Se siamo esitanti, prive di fiducia o timorose, è facile che questo si rifletta anche nei momenti in cui dobbiamo scegliere, agire o farci rispettare. Se con il cavallo siamo presenti, calmi e centrati, anche nella vita impariamo a essere più autentiche, più chiare, più libere.
Il cavallo non ci insegna a “fare”, ma a essere : è proprio per questo che è un maestro di vita straordinario: perché ci mostra, senza filtri, che il modo in cui ci presentiamo al mondo determina sempre la risposta che riceviamo. Ogni incontro con un cavallo diventa così uno specchio limpido, un riflesso del nostro modo di comunicare, di amare, di guidare, di mettere confini, di affrontare le sfide. E in quel riflesso troviamo la possibilità più grande di tutte: scegliere chi vogliamo diventare.
LA CHIAVE DELLA LIBERTÀ
Quello che ho vissuto con Roxy mi ha portato a rielaborare profondamente il concetto di responsabilità.
Se guardiamo all’origine della parola, “responsabilità” deriva dal latino respondere, che significa essere in grado di rispondere.
E questo cambia completamente la prospettiva: essere responsabili non significa essere colpevoli, ma sviluppare la capacità di rispondere consapevolmente alla vita.
Ogni giorno, davanti a ciò che accade, abbiamo due possibilità: possiamo essere reattivi o creativi.
Quando siamo reattivi, agiamo per impulso. Lasciamo che le emozioni o le paure prendano il controllo. Reagiamo alle persone, agli eventi, alle difficoltà, spesso in modo automatico, senza presenza. È così che entriamo nel ruolo della vittima, dando la responsabilità delle esperienze che facciamo e delle emozioni che proviamo a qualcosa o qualcuno.
Quando scegliamo di essere creativi, la prospettiva cambia.
Invece di reagire, rispondiamo, ci fermiamo, osserviamo e decidiamo come vogliamo agire. Non partiamo più dal dolore o dalla paura, ma dalla consapevolezza, in quel momento smettiamo di subire la vita e iniziamo a co-crearla.
LA SFERA DI INFLUENZA
Quando comprendiamo che siamo responsabili di come rispondiamo alla vita, iniziamo anche a capire che esiste una sfera d’influenza: uno spazio fatto di persone, situazioni e contesti che vengono costantemente toccati da noi, dalla nostra energia, dal modo in cui ci presentiamo al mondo. Possiamo scegliere se concentrarci su ciò che fanno gli altri, sulle decisioni del mondo esterno, sul tempo, sul passato, sulle parole che ci feriscono o sulle circostanze che non possiamo controllare. Oppure possiamo scegliere di rivolgere l’attenzione a ciò che davvero dipende da noi: i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre scelte, le nostre reazioni, la nostra posizione, la nostra energia.
È esattamente ciò che ho imparato con Anna e Roxy.
Anna me lo ripeteva spesso:
“Guarda in che posizione sei. Guarda se stai chiedendo nel modo giusto. Guarda l’energia che porti.”
E nel tempo ho compreso che quella frase non parlava solo di cavalli, ma della vita intera.
Ogni volta che con Roxy qualcosa non funzionava, non era lei a dover cambiare: ero io a dovermi osservare.
Ecco cos’è, in fondo, la responsabilità: riconoscere che la risposta che riceviamo dipende sempre da ciò che emaniamo.
Quando ci assumiamo la responsabilità del nostro modo di stare nel mondo, la nostra sfera d’influenza si espande naturalmente. Perché ogni volta che portiamo consapevolezza dove prima c’era reazione, ogni volta che scegliamo di agire invece di lamentarci, stiamo muovendo energia nuova.
E quella energia — come accadeva con Roxy — genera fiducia, apertura, armonia. La vita, proprio come il cavallo, risponde sempre alla qualità della nostra presenza.
UN INVITO ALLA PRATICA
Se vuoi sperimentare davvero cosa significa essere responsabile della tua energia, ti invito a fare un piccolo esperimento per i prossimi 30 giorni. Per un mese, qualunque cosa accada intorno a te, scegli di non puntare il dito verso l’esterno. Scegli di non lamentarti, di non giudicare, di non entrare nella reazione. Rimani nel tuo cerchio, nella tua sfera di influenza. Concentrati solo su ciò che puoi trasformare: i tuoi pensieri, le tue parole, le tue scelte, il tuo modo di comunicare. Fallo come un allenamento quotidiano di presenza e consapevolezza e osserva come cambia la tua energia, come cambiano le risposte che ricevi, come cambia la tua vita.
Quando impari a restare centrata in te, il mondo intorno a te inizia, naturalmente, a rispondere in modo diverso.
UN RINGRAZIAMENTO DAL CUORE
Questo post è un omaggio a due grandi Maestre della mia vita.
Ad Anna Tommasin, per la pazienza e la dedizione con cui mi accompagna, per la sua presenza costante, per la calma e la chiarezza con cui sa guidarmi ogni volta che perdo la direzione. Grazie alla sua energia stabile e ferma, ho imparato a essere responsabile, ad osservare e ad ascoltare veramente.
E a Roxy, la mia cavalla, che più di chiunque altro mi ha insegnato cosa significa crescere davvero.
Per tutte le volte in cui mi ha sfidata, mi ha messa in difficoltà, mi ha fatta piangere, ma anche per tutte le volte in cui, con il suo sguardo profondo, mi ha ricordato chi sono. Tutto ciò che oggi ho costruito — nel lavoro, nella vita, nella mia evoluzione personale — lo devo a lei, perché è stata lei a obbligarmi a uscire dalla mia comfort zone, a mostrarmi i miei limiti, ad insegnarmi che ogni passo avanti nasce solo quando trovi il coraggio di guardarti dentro.
Roxy è stata, ed è tuttora, la mia migliore amica e il mio specchio più sincero.
Ogni giorno, grazie a lei, ricordo che la libertà non è qualcosa che si conquista fuori, ma dentro di sé.
Condividi questo articolo per aiutarci a diffondere una nuova consapevolezza verso questi stupendi, sensibili e intelligenti animali che hanno molto da insegnare e meritano tutto il nostro rispetto.
Sere


IO E ROXY: 5 GENNAIO 2023
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